L'AQUILA - Siamo tutti responsabili di quanto accaduto a Roma nel luglio del 2010. Non è tollerabile che tre persone siano divenute il capro espiatorio della sofferenza di 8000 cittadini aquilani, in corteo per le strade della Capitale a ricordare al Governo e all'Italia intera, il peso della distruzione di una Città capoluogo di Regione.. Io c'ero, e mi sembra assurdo scambiare la disperazione di una Città con la nuda e cruda violenza. In quel momento gli aquilani erano, a ragione, esasperati. Ma mai e poi mai hanno perduto la loro dignità, lasciandosi andare in manifestazioni scomposte o offensive. Credo, piuttosto, che il processo per i tre imputati sia conseguenza di quell'ordine tutto Berlusconiano di placare a tutti i costi " i ribelli aquilani" recepito, per fortuna, solo da numero ristretto di componenti le forze dell'ordine, comunque in assetto antisommossa. Gli stessi, probabilmente, che hanno avuto un comportamento del tutto aggressivo anche nei confronti del sindaco...
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