PESCARA - Falso, abuso d'ufficio, soppressione di atti, peculato, truffa ai danni dello Stato, quantificabile in circa un milione di euro e corruzione. Un discreto elenco di reati ipotizzati per i 15 imputati nell'inchiesta sugli sperperi dell' Ato pescarese, in particolare in periodi precedenti al 2007 quando a presiedere l'Ente c'era l'ex parlamentare Pd Giorgio D'Ambrosio . Spese d'oro per viaggi e cene, perfino l'acquisto di una laurea per D'Ambrosio, ma anche incarichi e consulenze dispensati a piene mani ad amici e alleati politici, per servigi che poteva tranquillamente garantire il personale interno. In particolare per quattro dei 15 indagati, si é pensato di emettere un provvedimento, alterando la data, che prolungasse dal 2005 al 2009 il loro contratto, pur non avendo i requisiti. Un dirigente dell'Ato avrebbe affidato incarichi di collaborazione senza selezione per prestazioni professionali ordinarie - precisa il Pm Valentina D'Agostino - eseguibili da personale interno...
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