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TERAMO - Gli inquirenti hanno aperto la caccia al coltello che Salvatore Parolisi, da quanto si evince, presumibilmente portava sempre con se e di cui, ora, non si hanno tracce. Dell'esistenza di tale coltello a serramanico si è venuto a sapere in seguito alla testimonianza di Salvatore Rea, zio di Melania, e di Valentina, amica della vittima, che hanno ricordato come il caporal maggiore era sempre in possesso della lama. Adesso, oltre alla difficile ricerca del coltello, si tratta anche di capire se la lama possa essere compatibile con le ferite ritrovate sulla donna. Intanto per quanto riguarda le intercettazioni ambientali nel carcere di Castrogno, nelle quali si sente Salvatore Parolisi che confida al suo compagno di cella di come i suoi avvocati vogliano spingerlo alla confessione, i legali preferiscono trincerarsi dietro un ferreo "no comment". leggi tutto l'articolo
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