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L'AQUILA - E' l'ennesima storia di collusione tra politici e imprenditori quella scoperta dall'Antimafia dell'Aquila. Al centro dell'inchiesta "Penelope", che ieri ha portato agli arresti domiciliari il sindaco di Magliano dei Marsi, un assessore dello stesso Comune e due imprenditori di Massa d'Albe, un nuovo caso di corruzione. Sequestrati anche beni per 10 milioni di euro, tra cui una cava nella Marsica, parte di un impianto di calcestruzzo all'Aquila e sei ville a schiera a Carsoli. Merce di scambio, gli inerti. L'amministrazione autorizzava l'illegittima - secondo l'accusa - estrazione di 15mila metri cubi di terreno, e i fratelli Franco e Sergio Celi , titolari di una ditta di calcestruzzi ora ai domiciliari, assumevano il cugino del sindaco Gianfranco Iacobini, l'indagato Luigi Antonio Morgante , e assicuravano sostegno elettorale alla lista dell'assessore Angelo Iacomini , e promettevano somme di denaro per finanziare la locale Polisportiva. Imprenditori "spregiudicati" li... leggi tutto l'articolo
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